Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi

Castellaneta, 6 Maggio 1895
Nuova York, 23 Agosto 1926 

Nato nello stesso anno del cinematografo, diplomatosi in agraria nel 1912 a Sant'Ilario Ligure e dopo un intermezzo a Parigi, sbarcò a Nuova York dalla motonave "Cleveland" a soli diciotto anni, il 23 dicembre 1913. Terminata l’eredità, per poter vivere, fece lavori poco qualificati: lavapiatti, il giardiniere a Long Island e il ballerino nei tango palaces, sale da ballo sul filo dell'equivoco. Liquidato l'anonimo e mal pronunciabile Guglielmi, divenne Rodolpho di Valentina, tratto da quel <di Valentina d'Antonguolla> che aveva aggiunto al cognome quale tocco di nobiltà. Iniziò a esibirsi come taxi dancer, ossia ballerino a pagamento, con ballerine di solida reputazione quali Bonnie Glass e Joan Sawyer. A causa di una probabile relazione con Bianca de Saulles, moglie d'un notabile di Manhattan poi assassinato, Valentino dovette lasciare Nuova York per San Francisco. Su consiglio, forse, dell'attore Norman Kerry si trasferì a Hollywood e iniziò a cimentarsi nel 1917 nella giovane industria del cinema. Fu solo con A married virgin (L'avventuriero) che conquistò nel 1918 un ruolo di coprotagonista.

La celebrità arrivò come un fulmine a ciel sereno nel 1921, quando la potentissima sceneggiatrice June Mathis lo trovò perfetto per The four horsemen of the Apocalypse (I quattro cavalieri dell'Apocalisse) del regista Rex Ingram, per la Metro Pictures. Fu un susseguirsi di successi e di ruoli in cui Valentino interpretava l'amante latino focoso e molto esotico. Il matrimonio nel 1919 con Jean Acker, attrice graziosa di poca fortuna, finì dopo la prima notte di nozze, ma Rudy risultava ancora sposato quando incontrò la scenografa e attrice Nataša Rambova sul set di Camille (La signora delle camelie) del 1921. L'episodio, dimenticato e avidamente riesumato ai primi trionfi, servì ad alimentare i sospetti d'ambiguità sessuale che sempre pesarono sulla sua vita hollywoodiana. Nel maggio 1922, il nuovo matrimonio gli costerà così un'accusa di bigamia e qualche ora di carcere. L’ambiziosa Nataša lo convinse a passare alla Famous-Lasky-Paramount, che nel 1921 allestì per lui The sheik (Lo sceicco), dove fu protagonista. Diventò la sua più celebre interpretazione e lo rese il primo divo del cinema americano. Una trattativa con la casa di produzione lo allontanò dal cinema per due anni, fino al 1924, nel corso dei quali fece anche un lungo viaggio in Europa e in Italia. Nel novembre 1925 terminò col divorzio la sua inquieta relazione con la Rambova. Sapendolo libero, J. Schenk della United Artists gli offrì un contratto stellare da 10.000 dollari a settimana, per tre film l'anno; Rudy riuscì a girarne solo due. Alle 12:10 del 23 agosto 1926 tutto ebbe fine al Polyclinic Hospital di Nuova York colpito da un attacco di peritonite. Furono organizzati due cortei funebri, il primo a Nuova York e il secondo a Hollywood. A soli 31 anni iniziò dunque la leggenda e Rodolfo Valentino divenne così l’icona del seduttore latino per antonomasia. Prima di lui nessun uomo era mai diventato così famoso a livello mondiale grazie al cinema.

Contenuti correlati


Rodolfo e Isotta

Nuova York, ottobre 1925.
Rodolfo Valentino attende su una Isotta Fraschini “Tipo 8 AS” sua moglie Natascia al Waldorf-Astoria.

Leggi il racconto

Isotta Fraschini Tipo 8 AS

Fu una delle prime vetture di serie al mondo equipaggiata con un motore a 8 cilindri in linea.

Approfondisci

Waldorf-Astoria Hotel

Per accogliere degnamente turisti e uomini d’affari, il milionario William Waldorf Astor demolì la sua grande dimora di famiglia.

Approfondisci

Le fonti

Le fonti bibliografiche che hanno permesso la realizzazione di questi contenuti.

Scopri di più