Il lusso a otto cilindri: Isotta Fraschini Tipo 8 AS

ISOTTA FRASCHINI
Milano, via Monte Rosa 79
Italia

La 8 AS, insieme alla sorella 8 ASS, dispone di un motore a otto cilindri in linea da 7.370 centimetri cubi di cilindrata, con blocco cilindri in lega, albero a gomiti su nove cuscinetti, accensione a magnete e 155 cavalli di potenza a 2.400 giri/minuto, il più potente fornito di serie. Montato su un telaio “corto” con interasse di 3,4 metri è equipaggiato con un’ambitissima trasmissione a tre marce sincronizzate, frizione a dischi multipli, freni semi-ellittici sulle quattro ruote, ammortizzatori idraulici Houdaille al posteriore e sospensioni ad assale rigido a balestre semiellittiche, ulteriormente migliorate. Il costruttore garantiva una velocità di 150 km/h per ogni autotelaio standard, ben più veloci erano le versioni “S”.

La Tipo 8, presentata nell’Agosto del 1919 quale risultato del passaggio della "Società Milanese Automobili Isotta, Fraschini & C." alla politica del modello unico, fu una delle prime vetture di serie al mondo equipaggiata con un motore a 8 cilindri in linea. In seguito al successo riscontrato negli Stati Uniti, dove era la seconda auto estera più famosa dopo Rolls-Royce, nel 1924 fu presentata la Tipo 8A e per i clienti più sportivi, dalla primavera del 1927, i modelli "Spinto" ("S" e "SS") dotati di passo corto e, spesso, motore ad alta compressione e assale ad elevato rapporto per alte velocità. Nel 1931, quale ulteriore miglioria, seguì la Tipo 8B con una trasmissione a quattro velocità, ma la crisi di Wall Street innescata nel 1929 ne impedì il pieno successo.

Prodotta solo in forma di autotelaio, come ogni auto di lusso, veniva poi vestita con le più belle ed eleganti carrozzerie dai migliori artigiani dell’epoca, tra cui Farina, Sala e Castagna allora molto di moda. Dal 1920 Carrozzeria Castagna è stato il più grande carrozziere italiano, con circa 600 dipendenti ed essendo dedicato solo a macchine di gran lusso, la relazione con Isotta Fraschini fu strettissima. Di dimensioni monumentali, gli interni erano sofisticati salotti ricchi di cristalli, argenti e radica, con eleganti tappezzerie damascate; sulle Isotta Fraschini, poi, non mancava nulla: dal "necessaire" dedicato alla signora, al set da uomo con piega-baffi.

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