Il miracolo della piccola Odile, nata cieca e divenuta santa

Obernai, 660
Hohenbourg, 720

Odilia, figlia di Adalrico residente ad Obernai, nacque nel secolo VII cieca dalla nascita e secondo la leggenda, fu allontanata dal padre che la affidò ad una domestica. Condotta al monastero di Balma (Baume-les-Dames), si racconta che nel momento in cui il vescovo S. Erardo la battezzava, all’età di 12 anni, riacquistò la vista ricevendo il nome di Odile, figlia della luce, perchè allora avvenne il miracolo che le fece riacquistare la vista. Il culto per S. Odilia fu molto diffuso per tutto il Medioevo, in tutte le abbazie germaniche e in alcune regioni francesi.

S. Odilia dal 1807 è patrona dell’Alsazia, dove riceve un grande culto popolare e il Mont-Sainte-Odile è un luogo di pellegrinaggio molto frequentato. Il convento, posto sulla catena dei Vosgi che sovrasta la pianura renana, ha una valenza paesaggistica non inferiore a quella religiosa. Sulla cima del monte, alto 736 metri, una piattaforma si erge a picco sulla pianura sottostante; il panorama è davvero suggestivo, così come le imponenti vestigia megalitiche del “mur paienne”, il muro pagano, ovvero immensi blocchi di roccia rozzamente squadrati, alti fino a tre metri e incastrati tra loro.

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